Lenti a contatto e COVID-19

Lenti a contatto al tempo di COVID-19

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Avendo ricevuto diverse domande riguardo il porto di lenti a contatto, in questo periodo molto difficile per tutti, ho deciso di presentare una serie di brevi regole, le quali sono state divulgate dall’albo degli Ottici Optometristi, leggetele con attenzione, abbiate cura di voi stessi e degli altri.

Per qualsiasi dubbio o necessità chiamate lo 0324242566

L’uso delle lenti a contatto è sicuro.
Le lenti a contatto rimangono una forma sicura e altamente efficace di correzione della vista per milioni di persone in tutto il mondo.

NON è stato dimostrato che gli occhiali offrano protezione.
Non ci sono prove scientifiche che indossare occhiali protegga da SARS-CoV-2 o da altre trasmissioni virali.

L’uso delle lenti a contatto deve essere interrotto se si è malati.
Si tratta di una indicazione sempre valida, che viene data ai portatori abitualmente, anche per l’influenza o altri tipi di malattie.

È obbligatorio un corretto lavaggio delle mani.
Quando si utilizzano le lenti a contatto, è fondamentale un attento e accurato lavaggio delle mani con acqua e sapone, seguito dall’asciugatura delle mani con asciugamani di carta monouso. Per chi indossa le lenti a contatto, ciò dovrebbe avvenire prima di ogni inserimento e rimozione.

È fondamentale disinfettare le lenti o utilizzare lenti monouso.
I portatori di lenti a contatto devono smaltire le loro lenti monouso quotidiane ogni sera o disinfettare regolarmente le loro lenti mensili o quindicinali secondo le istruzioni del produttore e dei professionisti che li seguono.

È indispensabile disinfettare anche gli occhiali.
Alcuni virus come COVID-19 possono rimanere sulle superfici degli occhiali per ore, e possono poi essere trasferiti sulle dita e sul volto di chi li maneggia e li indossa. Ciò vale soprattutto per i presbiti che utilizzano occhiali da lettura e possono indossarli e toglierli più volte al giorno. Tra l’altro la fascia di età dei presbiti sembra essere la più vulnerabile per lo sviluppo del COVID-19.

Paolo Achilli